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L' Amazzonia, culla de cacao

  • Immagine del redattore: Sakara
    Sakara
  • 27 ott
  • Tempo di lettura: 5 min

Aggiornamento: 4 giorni fa

Articolo scritto per celebrare la Giornata Internazionale di Protezione dell’Amazzonia, 5 settembre 2025.


Foresta madre e fiume sacro, l’Amazzonia è uno dei tesori viventi più potenti del nostro pianeta. Maestosa e misteriosa, incarna il cuore pulsante della Terra, custode di una biodiversità senza pari.


È qui, in questa immensità verde, che inizia la storia del cacao — pianta sacra, messaggera della creazione primordiale e dei popoli delle radici.



Il fiume e la foresta

L’ Amazzonia è insieme fiume e foresta


Con i suoi oltre 6.400 km, il fiume Amazzonia trasporta più acqua di qualsiasi altro fiume al mondo, collegando i ghiacciai delle Ande all’oceano Atlantico.La sua foresta si estende per più di 6,7 milioni di km², coprendo nove paesi (Brasile, Perù, Colombia, Venezuela, Bolivia, Ecuador, Guyana, Suriname e Guyana francese), e in modo prevalente i primi cinque.Produce quasi il 20% dell’acqua dolce del pianeta e svolge un ruolo vitale nella regolazione del clima globale.


Questo sistema vivente ospita una biodiversità straordinaria: una specie conosciuta su dieci vive qui.Dai delfini rosa alle lontra giganti, dagli imponenti alberi di ceiba a milioni di piante — molte delle quali sacre o medicinali — l’Amazzonia è un santuario di vita.


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Una delle due specie di delfini rosa che vivono nell’Amazzonia — secondo un articolo di El País, queste specie minacciate potrebbero scomparire entro il 2030.
Una delle due specie di delfini rosa che vivono nell’Amazzonia — secondo un articolo di El País, queste specie minacciate potrebbero scomparire entro il 2030.

Memoria e cultura

L’Amazzonia non è solo natura — è anche memoria e cultura.


Pitture rupestri di oltre 12.000 anni testimoniano una presenza umana antichissima, mentre oggi più di 400 nazioni indigene vivono in profonda relazione con questa terra.I loro canti, i loro rituali e i loro saperi sono fili di saggezza che ci connettono al sacro della vita.





Il cacao: un dono nato dall'Amazonia

È qui, nel bacino alto amazzonico, che inizia la storia del cacao


Ricerche recenti pubblicate su Nature (Montenegro et al., 2024) confermano che Theobroma cacao L. — letteralmente “il cibo degli dèi” — è stato domesticato oltre 5.000 anni fa, tra l’attuale Ecuador (valle dell’Upano, regione di Zamora-Chinchipe) e il nord del Perù (valli del Napo e del Marañón).


Tracce di DNA di cacao sono state ritrovate su circa il 30% di oltre 350 antiche ceramiche, testimoniando qui, nel cuore di questa Amazzonia andina — regione di congiunzione tra le Ande e la grande foresta amazzonica — il suo uso rituale e la sua circolazione precoce, molto prima che i Maya e gli Aztechi lo ponessero al centro delle loro cosmologie.


Ma questa domesticazione non è che un capitolo di una storia molto più ampia e senza tempo: quella del cacao stesso, i cui semi hanno viaggiato grazie ai venti, agli animali e al vasto sistema fluviale dell’Amazzonia, attraverso le reti viventi della natura, diffondendosi verso sud e verso nord del continente — lungo tutta la fascia equatoriale della Terra, culla della sua espansione naturale.



Minacce e responsabilità

Eppure, oggi, l’Amazzonia è gravemente minacciata — e tutti lo sappiamo


Ogni anno, migliaia di ettari scompaiono a causa della deforestazione, spesso legata all’allevamento o alla coltivazione intensiva. Miniere e sfruttamenti — legali o illegali — feriscono la foresta e avvelenano i fiumi.Gli incendi, spesso di origine dolosa, devastano intere regioni.


Il cambiamento climatico amplifica queste pressioni, spingendo la foresta verso una soglia critica pericolosa.


Le conseguenze sono globali: perdita di biodiversità, emissione massiccia di carbonio, alterazione del ciclo dell’acqua.



🔥 Allarme rosso per le foreste

Nel 2024, le foreste tropicali hanno conosciuto una distruzione record: oltre 6,7 milioni di ettari persi, l’equivalente di 18 campi da calcio al minuto, cioè la superficie di Panama.


Per la prima volta, gli incendi, alimentati dal cambiamento climatico, hanno superato l’agricoltura come principale causa.Storicamente, la pressione derivava dai cosiddetti “big four”: olio di palma, soia, carne bovina e legno.Oggi emergono nuove pressioni, legate anche ad avocado, caffè… e cacao.


Questi dati riguardano le foreste tropicali del mondo intero — Amazzonia, bacino del Congo, Asia sud-orientale — e ci ricordano che la deforestazione è un fenomeno globale.Gli scienziati parlano di “allarme rosso mondiale”, invitandoci a proteggere queste foreste primarie — i polmoni della Terra e santuari di vita.



Une déforestation dans une région de l’Amazonie, à Acre, Brésil, en 2022.
Une déforestation dans une région de l’Amazonie, à Acre, Brésil, en 2022.


Speranza e azione

Restiamo preoccupati ma fiduciosi, perché come si suol dire, dove c’è speranza, c’è vita



  • Il 5 settembre è la Giornata Internazionale di Protezione dell’Amazzonia, una data simbolica per rinnovare l’impegno verso la foresta e i suoi popoli, e per promuovere una governance indigena e un’economia realmente sostenibile — come sottolinea il Piano d’Azione di Manaus, che mira a ridurre la deforestazione dell’80%.


    Nel frattempo, la Conferenza delle Nazioni Unite sul Clima (COP) è un appuntamento annuale itinerante; nel 2025, a novembre, la COP30 si terrà in Brasile, a Belém, nel cuore dell’Amazzonia — un simbolo potente, e speriamo vivamente che coloro che detengono il potere sappiano agire con intelligenza e chiarezza di spirito, comprendendo davvero le sfide vitali che si presentano all’umanità.


  • Quando viene coltivato in sistemi agroforestali, come quelli che promuoviamo con One Love Cacao, il cacao può diventare un vero alleato della foresta.Questa pratica — ancora viva in America Latina — permette di produrre cacao senza abbattere la foresta, integrandolo in ecosistemi diversificati.Al contrario, in alcune regioni dell’Africa occidentale, che oggi concentrano la maggior parte della produzione mondiale di cacao, la tendenza dominante resta la deforestazione per creare monocolture.


  • Infine, campagne globali ci ricordano che le nostre scelte — ciò che mangiamo, ciò che consumiamo — sono direttamente legate al futuro dell’Amazzonia.



Perché celebriamo

Per noi di One Love Cacao, il nostro amore per il cacao è inseparabile dal nostro amore per la Terra


Celebriamo la Giornata Internazionale di Protezione dell’Amazzonia, ricordando che è anche la culla della pianta con cui camminiamo — il cacao.


Onorare l’Amazzonia significa onorare la Madre Terra, la Natura e tutti gli ecosistemi viventi, così come tutti gli esseri di ogni regno di vita su questo pianeta — e oltre.


E significa onorare le origini terrestri del cacao, più antiche delle montagne, più antiche delle civiltà, che portano nei loro semi la memoria delle foreste primordiali.



ONE Love. ONE Love Cacao.


Una curiosità finale: Il più grande polmone del nostro pianeta non è l’Amazzonia… ma l’Oceano! 🌊💨🐠


***

Con gratitudine e dedizione.


Sakara,

Progetto One Love Cacao - Associazione One Love Creation



Fonti principali

 
 
 

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